Google Gemini: l’intelligenza artificiale di Google
Febbraio 24, 2024
Google Gemini, noto precedentemente come Bard, rappresenta un chatbot avanzato che sfrutta l’intelligenza artificiale generativa e il machine learning, sviluppato da Google sulla base del modello LaMDA. Questo innovativo sistema emerge come un concorrente diretto di ChatGPT, prodotto da OpenAI, offrendo ampie prospettive per potenziare la creatività e la produttività. In questo pezzo, Cristiana Falcone aiuta i lettori a comprendere il funzionamento di Google Gemini.
Cos’è Google Gemini
Google Gemini, sviluppato presso la casa madre di Mountain View, rappresenta un avanzato chatbot alimentato da intelligenza artificiale generativa. Le sue competenze spaziano dall’elaborazione di risposte a domande e dalla creazione di testi e immagini, fino alla scrittura di codice e alla fornitura di consigli pratici. Tra le molteplici funzioni, spiccano la capacità di consigliare su viaggi e cucina, la compilazione di liste della spesa e il supporto nella redazione di comunicazioni come email, post sui social e lettere di presentazione.
Attualmente in fase di sviluppo e sperimentazione, Gemini ha acquisito competenze diversificate, quali l’esecuzione di analisi del testo, calcoli matematici, la creazione di indovinelli e altro ancora. Il suo apprendimento gli consente di seguire istruzioni e completare richieste con saggezza, utilizzando le proprie conoscenze e l’accesso a risorse online per rispondere in modo completo e informativo a una vasta gamma di domande. Tra le sue abilità, spicca la capacità di generare testi creativi in vari formati, tra cui email, lettere, poesie, codice, script e persino brani musicali. Inoltre, Gemini è in grado di sintetizzare argomenti, tradurre tra lingue diverse e svolgere diverse attività di analisi e riassunto.
Come funziona Google Gemini
Il successo di Google Gemini si basa su un sofisticato modello linguistico noto come LaMDA (Language Model for Dialogue Applications), ottimizzato sulla rinomata architettura di rete neurale Transformer proposta da Google nel 2017. A differenza dei suoi concorrenti, come ChatGPT e Copilot di Bing, Gemini presenta una casella di testo vuota che invita gli utenti a porre domande su qualsiasi argomento. Tuttavia, va sottolineato che non mira a sostituire il tradizionale motore di ricerca, ma piuttosto si configura come un complemento finalizzato ad assistere gli utenti a un livello più avanzato.
Tra le caratteristiche più intriganti di Google Gemini spicca la sua completa integrazione con i servizi e le applicazioni di Google. L’IA può individuare e presentare informazioni rilevanti provenienti dagli strumenti di Google utilizzati quotidianamente, come Gmail, Documenti, Drive, Maps, YouTube, Google Voli, Hotel e altri. Questa integrazione si rivela particolarmente utile anche quando le informazioni sono distribuite tra diverse app e servizi, come ad esempio nella pianificazione di un viaggio.
È importante notare che Google assicura la privacy degli utenti durante le conversazioni con Gemini. Pur consentendo l’uso delle interazioni per migliorare il servizio, si specifica che i contenuti estratti da servizi come Gmail, Documenti e Drive non vengono visualizzati da revisori esterni né utilizzati per la visualizzazione di annunci pubblicitari o per l’addestramento del modello di Gemini.
Google Gemini evolve nel tempo e acquisisce nuove funzionalità
Il chatbot Google Gemini si evolve costantemente con miglioramenti mirati alle risposte e alle diverse funzionalità, implementando modelli sempre più efficienti ed efficaci. Nel settembre 2023, l’azienda ha introdotto un aggiornamento al modello denominato PaLM 2. Basandosi sui feedback ricevuti, Google ha applicato avanzate tecniche di apprendimento per rinforzo per addestrare il modello a essere ancor più intuitivo e creativo.
Attualmente, Gemini è disponibile in oltre 40 lingue e in più di 230 Paesi e territori, ma l’obiettivo è estendere gradualmente il servizio nel tempo. Le lingue supportate includono, oltre all’inglese e all’italiano, l’arabo, il bengalese, il bulgaro, il cinese (semplificato/tradizionale), il croato, il ceco, il danese e molte altre. Google ha presentato Gemini come un modello di intelligenza artificiale multimodale, posizionandolo come successore di Bard.
Questo modello permette di comprendere in modo più approfondito le richieste degli utenti e di generare risposte ancor più pertinenti. La flessibilità di Gemini si riflette in tre dimensioni ottimizzate: Ultra (il più grande e potente, per compiti complessi), Pro (adatto per un’ampia gamma di attività su larga scala) e Nano (efficiente per attività on-device su singoli dispositivi). Quest’ultima versione è stata resa disponibile su Google Pixel 8 Pro con l’aggiornamento Feature Drop di dicembre 2023 e è stata successivamente distribuita sul Google Play Store tramite l’app ufficiale nel febbraio 2024.
Come usare Google Gemini
L’uso di Google Gemini presuppone l’attivazione di un account Google e il ricorso ad un browser compatibile (Chrome, Edge, Safari, Firefox e Opera). Per fruire dei suoi servizi, sarà sufficiente inserire la richiesta nello spazio dedicato e posto in basso, per poi dare l’Invio, attendendo la risposta dell’intelligenza artificiale. Dai primi giorni di febbraio 2024, Google Gemini è disponibile anche per Android, in italiano, e da scaricare direttamente dal Google Play Store.